I Tesori Naturali e Culturali nelle tue vacanze in Val Venosta
La Val Venosta è uno di quei territori da cui partire per comprendere in fondo la complessa e affascinate natura dell'Alto Adige. In questa zona altoatesina l'eterogeneità linguistica (ladino, tedesco, italiano, e romancio) è una conseguenza della sua posizione geografica di confine con Svizzera e Austria nella parte a nord ovest, mentre con il Trentino e la Lombardia a sud. Con queste ultime regioni divide il grande privilegio di avere una parte del Parco Nazionale dello Stelvio, fra i più antichi d'Italia. Mentre è tutta sua l'origine del fiume Adige, che nasce sul Passo Resia. Sua è anche la vetta più alta della regione, l'Ortles di 3905 metri di altezza. La biodiversità si manifesta anche longitudinalmente, visto che partendo da convalli di appena 400 metri di altezza, si può arrivare a sfiorare con diverse cime quota 4000 m. L'intera comunità comprensoriale è composta da 13 comuni, fra i quali Curon, Glorenza, Senales. Ma essendo una zona molto ampia è a sua volta distinta in Alta Val Venosta con capoluogo Malles, e Bassa Venosta con Silandro come principale paese. Entrambe le zone sono ideali per vacanze estive e invernali. Scopriamo insieme i diversi volti di questa valle.
Stupore e avventura nel Parco Nazionale dello Stelvio
Questa area protetta è il cuore naturalistico di questo comprensorio. Fra le specie più particolari che si possono avvistare segnaliamo il cervo nobile, lo stambecco delle Alpi, e la marmotta. L'importanza di difesa e protezione delle specie protette si estende anche nella presenza di una ricchissima flora all'interno del Parco dello Stelvio, come la stella alpina, e molte altre tutte da scoprire.
A spasso per la Vinschgau
Grazie alla conformazione geologica del territorio, per chi ama il trekking la scelta appare come un sogno a cielo aperto. A cominciare dai tipici sentieri dell'acqua (Waalwege), che sfruttando gli antichi canali scavati nella roccia, permettono ancora oggi di essere percorsi, vivendo l'intera escursione accompagnati dal fruscio dell'acqua alpina. Proprio questa antica tecnica di irrigazioni di canali è stata ufficialmente premiata dall'UNESCO. Ma non bisogna dimenticare che spingendosi in alta quota, il territorio presenta numerosi scenari di convalli, che per gli avventurieri più temerari, portano a sentieri da trekking più estremo, con possibilità di raggiungere anche i ghiacciai, di cui l'intero gruppo Ortles - Cevedale è ricco, con anche piccoli centri in altissima quota da visitare, come i paesi di Trafoi e Solda.
Uno spettacolo da vivere anche con gli sci ai piedi
In Val Venosta il volto invernale permette agli amanti dello sci e dello snowboard di godere di varie scenari. Fra i più appetibili, c'è sicuramente il comprensorio sciistico di Solda all'Ortles e di Trafoi all'Ortles. Entrambi oltre ad avere come cornice le cime più alte del Sudtirol, presentano piste per tutti i tipi di difficoltà.
Fra fortezze antiche e l'incanto di Marienberg
Questa valle ha due grandi caratteristiche che spiegano il perché siano presenti ben 40 castelli e fortificazioni. Il motivo principale è quello della sua posizione che da sempre confina con più popoli, ragione per cui avere degli imponenti fortificazioni permetteva la difesa da eventuali invasioni. Dall'altro lato è un territorio dove spesso si incontrano i conoidi di diverse montagne, e questi ampi spazi ai piedi delle falde nel corso dei secoli sono stati coltivati, vissuti e abitati, e spesso alle sommità si ergevano i diversi castelli della Val Venosta che ospitavano i nobili o gli alti prelati di ciascuna epoca. Ad oggi ci sono castelli conservati perfettamente ed ancora di proprietà delle famiglie nobili che ne fecero la storia, come Castel Coira e Castel Juval, ma anche fortificazioni come il Castelbello, pur avendo subito un incendio devastante nell'800, ad oggi grazie ad una restaurazione, rimane uno dei più suggestivi da visitare. Scoprire come a ciascuno sia stata donata una seconda vita fatta di mostre, di eventi e laboratori, diventa un altro modo per conoscere la storia di questa regione.
La Val Venosta è anche stato un territorio dove religione e spiritualità hanno avuto un grande ruolo, e il luogo che più di tutti ne è testimone, è l'Abbazia di Monte Maria. Questo monastero Benedettino, oltre ad avere una avvincente storia di oltre 900 anni, è il più alto d'Europa, e già nel colpo d'occhio che dà ai visitatori fa scaturire incanto e stupore. Noi consigliamo una visita guidata per scoprirne meglio tutti gli aspetti.
Prestigiosi marmi e gustose marmellate d'albicocca
L'estasi di chi vive la vacanza in Val Venosta ha un comun denominatore: biodiversità. L'intero eco-sistema sembra pulsare di una nutriente contaminazione, in parte dettata dalla natura e in parte da come poi l'uomo ne ha fatto sapiente uso. Anche per questo pensare ai prodotti tipici della zona limitandoli alle sole mele, diventa fuorviante. E non permette invece di apprezzare tutta un'altra serie di specificità che la valle detiene, conserva ed esporta in tutto il mondo.
L'oro bianco: da Silandro al resto del mondo
Il marmo in Val Venosta è il prodotto della zona che ha più storia e che la fa conoscere in scenari internazionali. Le cave sono di origine antichissima, già utilizzate dai romani nella via Claudio Augusta. Ma è dal 1800 che l'estrazione e la lavorazione di questo marmo a preso piede fino ad arrivare a toccare vari "palcoscenici" mondiali. Due su tutti: la grande mosche dello sceicco ad Abu Dabi e il monumento a Ground Zero a New York. Esistono dei tour del marmo organizzati per chi vuole conoscere la filiera che va dall'estrazione alla lavorazione avendo degli approfondimenti.
Le albicocche della Val Venosta: non solo mele
Il frutto proibito o il frutto tanto atteso? In realtà uno non esclude l'altro visto che in questo territorio sono entrambi prodotti tipici. Sicuramente a differenza delle mele, l'albicocca ha avuto meno riflettori, ed anche per questo motivo, chi durante le vacanze estive si trova ad gustare la polpa soda di questi frutti arancioni, oltre ad avere una esperienza succulenta, vive una sensazione di stupore. Eppure qui le albicocche hanno tanti utilizzi, dai grandi chef che li vogliono per i loro ristoranti gourmet, fino alle marmellate o ai dolci.
Esperienze Uniche: dai pedali alle rotaie
Ci sono tanti modi per vivere gli spostamenti in questa valle, ma sicuramente quello più romantico rimane l'uso del Vinschger Bahn, il moderno trenino della Val Venosta, che da Merano, percorre tutta la Val Venosta. Un treno che anche grazie alle ampie finestre, permette di vedere tutti i panorami, donando all'intero tragitto quel tocco di romanticismo e gusto retrò.
Sempre per chi ama muoversi lasciando la macchina al parcheggio, esiste un'altra opzione che risponde al suono delle parole d'ordine: ciclabile Val Venosta! Con più di 80 km di lunghezza, e partendo dal Passo Resia, è possibile immergersi nei meleti, nei piccoli borghi, nei tornanti, lungo il fondovalle, per poi riprendere in salita le alture. Un'esperienza che da sola vale tutto il viaggio.
Il campanile inghiottito dal Lago
E' sicuramente il simbolo più noto dell'intera valle, e anche una delle mete iconiche dell'intero Alto Adige, ed è stato inserito nei top 15 luoghi del mondo che sembrano usciti dalle fiabe. Una fiaba che nasconde però una storia piuttosto amara, visto che il Lago di Resia di oggi è bacino idrico costruito per la creazione di una centrale idroelettrica intorno al 1950, che significò per oltre 150 famiglie l'abbandono forzato delle proprie abitazioni, e per la maggior parte di loro si tradusse in una emigrazione senza ritorno. Il campanile è l'unica costruzione rimasta intatta, infatti il resto delle altre abitazioni fu demolita precedentemente, facendo della torre della Chiesa un involontario monumento fiabesco.
In giro per i Paesi della Vinschgau
Glorenza: Gioello racchiuso da mura medioevali perfettamente conservate, che regalano un vero e proprio viaggio nel tempo. Una volta entrati l'incanto continua fra vicoli stretti e palazzi signorili, case a fraticcio, dove ciascun angolo ha qualcosa da raccontare
Solda: Ai piede del Re Ortles, questo piccolo paesino è il punto di partenza ideale per godere degli sport invernali in Val Venosta
Curon Venosta: più noto per via del Campanile, in realtà anche il centro storico riserva una bella passeggiata fra i negozietti artigianali, ristoranti tipici e il Museo che permette di conoscere la storia di questo luogo affascinante
Tubre: squesto piccolo paese della Val Venosta si trova a 1250 m.s.l.m., ed è il comune più occidentale di tutto l'Alto Adige.Fra le pricnipali attrazzioni ci sono sicuramente le chiese romaniche, le rovine di due antichi Castelli, ma sopratutto il Monastero Benedettino di S, Giovanni, patrimonio Unesco.
Laces: un luogo dalle due anime, sportiva e culturale. Da una parte da Laces partono escursioni, ciclabili e vi è la presenza dell'AquaForum, dove sport e acqua sono le protagoniste. Dall'altro è presente il Palazzo Signorile Muhlrain, col suo stile barocco da visitare assolutamente. E oltre al Castel Montani di Sopra, e la chiesa di Santo Spirito, consigliamo di fare un giro al museo.
E se piove?
Sono numerose le attrazioni indoor che vanno dall'intrattenimento leggero a quello culturale. Nello specifico ci sono però due luoghi che possono rivelarsi ottimi alleati in caso di pioggia in Val Venosta:
- Il Museo della Macchina da scrivere di Parcines, dove vedere anche la macchina Enigma, quella utilizzata dai tedeschi nel secondo conflitto mondiale
- Il Museo Mondotreno, dove vedere il modellino di ferrovia più grande d'Italia, con più di 1000 mq di superficie con binari
Ma va precisato che la Val Venosta è fortunatamente un luogo noto per le sue numerose giornate di sole durante l'intero anno, anche in presenza di neve. Per cui questi luoghi potrebbero essere visitati a prescindere dalla presenza del bel sole altoatesino.
L’Ortles e il suo primo scalatore Joseph Pichler
L’Ortles (opp. Ortler) è la montagna più elevata delle Alpi Retiche Meridionali (tra Lombardia e Trentino Alto Adige) ed è spesso definito “Re Ortles” dagli sportivi. Il suo nome originario risale al 1770 ed era “Ortles spiz der höchste im ganzen Tyrol” (la vetta più alta del Tirolo). Appartenente al gruppo Ortles-Cevedale, la vetta raggiunge i 3.902 metri d’altitudine e fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio.
L’Ortles fu scalato per la prima volta nel 1804. Questa zona dell’Alto Adige era all’epoca del tutto isolata, poiché non esisteva ancora la strada del Passo dello Stelvio. Fu l’arciduca Giovanni d’Austria che promise una cospicua ricompensa a chi sarebbe riuscito a scalare la vetta. Il primo volontario fu il botanico austriaco Johannes Nepomuk Gebhard che quasi ogni giorno dell’estate del 1804 tentò la risalita verso la cima dell’Ortles. Purtroppo non riuscì mai a raggiungerla. Il 26 Settembre si fece avanti un cacciatore di camosci della Val Passiria, Joseph Pichler (anche conosciuto come Pseiser Josele). Questi, accompagnato da due scalatori, riuscì a raggiungere la cima di buon mattino, passando addirittura per quel difficile tratto conosciuto come “colatoio rosso”. Dopodiché iniziò la ridiscesa che si concluse verso sera. Il povero Gebhard raggiunse la vetta solo l’anno successivo. Il 28 Agosto 1805 fu issata una bandiera di lino sulla cima dell’Ortles. Purtroppo la popolazione del posto era ancora incredula ecco perché Gebhard ordinò di portare sull’Ortles un palo di legno ricoperto di paglia imbevuta di pece. Questo sarebbe servito ad accendere un falò visibile dal fondovalle e dai suoi abitanti.
L’Ortles è circondato da 14 vette. L’intero territorio è attraversato da circa 250 km di sentieri ben segnalati che conducono i vacanzieri più sportivi all’esplorazione di una delle zone montuose più affascinanti dell’Alto Adige.
Paradiso escursionistico e destinazione preferita dai ciclisti: l’estate attiva in Val Venosta
Quando la Val Venosta si tinge di verde e l’estate sboccia con la sua varietà di colori, ecco che gli amanti delle vacanze attive si concedono ai più diversificati sport estivi. Escursioni naturali o culturali saranno l’occasione giusta per esplorare i luoghi più affascinanti della Val Venosta, quella contraddistinta da un ambiente incontaminato e da affascinanti bellezze storico-artistiche. Sentieri tematici o passeggiate lungo i “Kandln” (antichi canali d’irrigazione in legno) e i “Waale” (antichi canali d’irrigazione nella roccia e nella terra) vi consentiranno non solo di ammirare lo splendido paesaggio verdeggiante ma di poter immaginare l’antico stile di vita della popolazione venostana.
Ma uno degli sport estivi più praticati in Val Venosta è certamente il ciclismo, dovuto non solo agli 80 km di piste ciclabili ma anche ai numerosi servizi e all’efficiente rete di trasporti che sapientemente accompagna i biker provenienti da ogni dove nei punti più strategici ed esclusivi della regione. La Val Venosta in effetti gode di un clima asciutto interessata da giornate di sole per 300 giorni all’anno. Dai primi di Marzo alla fine di ottobre gli appassionati della bicicletta possono partire alla volta di piacevoli passeggiate su due ruote attraversando prati, vette e vallate fra le più affascinanti. Meta privilegiata è senza dubbio la leggendaria strada romana “Via Claudia Augusta” che, con i suoi 80 km di pista ciclabile è adatta per esperti e principianti.
Pensata esclusivamente per i cicloturisti è la Bikemobilcard, un biglietto all inclusive che vi consentirà di utilizzare illimitatamente per 3 o 7 giorni consecutivi tutti i mezzi del Trasporto Integrato dell’Alto Adige e, in particolar modo, il treno della Val Venosta “Vinschgerbahn”. Inoltre, nei punti noleggio con contrassegno “Bici Alto Adige” potrete noleggiare persino la vostra bicicletta. La comodità è quella di poter riconsegnare la bicicletta in uno dei punti noleggio delle stazioni Merano – Malles a vostra scelta! Sono ancora numerosi i servizi per gli amanti della mountain bike in Val Venosta. Basti pensare ai numerosi alloggi “Bike-friendly” dotati di rastrelliere, rimesse private per le bici, punto lavaggio, officina attrezzata, ricca colazione per ciclisti, locali per asciugare l’abbigliamento; o alle guide esperte che vi condurranno attraverso i punti più panoramici dell’intera regione vacanza. Se invece la vostra caratteristica è quella di essere un cicloturista fai-da-te non esitate a ritirare presso il vostro hotel o al punto informazione le cartine ciclistiche contenenti le più dettagliate informazioni per le vostre escursioni in bicicletta.
Preparatevi ad attraversare la Val Venosta in lungo e in largo, iniziate subito ad attraversare in mountain bike i confini linguistici, culturali e paesaggistici di questa affascinante regione vacanza dell’Alto Adige.
Ecco un elenco delle tematiche collegate:
Val Venosta
Vacanze invernali in Val Venosta: dallo sci al pattinaggio, dallo snowkite alle passeggiate a cavallo sulla neve
La Val Venosta vi propone un'ampia scelta di sport invernali praticabili all'interno di 7 centri sciistici moderni e funzionali, quali:
- Centro Sciistico Belpiano
- Centro Sciistico Malga San Valentino
- Centro Sciistico Maseben – Vallelunga
- Centro Sciistico Watles
- Centro Sciistico Solda all'Ortles
- Centro Sciistico Trafoi all'Ortles
- Centro Sciistico Laces Pure Nature Ski
Qui gli amanti degli sport invernali potranno dedicarsi alla propria attività preferita, per trascorrere un'entusiasmante vacanza sulla neve in Val Venosta. Tra gli sport invernali che è possibile praticare sono certamente da annoverare lo sci di fondo, lo slittino, il pattinaggio (su campi di ghiaccio naturali e artificiali), le escursioni sulla neve, il nordic walking invernale, scalate su ghiaccio, snowkite (sport che consente di sorvolare il territorio appesi ad un aquilone con gli sci o lo snowboard ai piedi), gite a cavallo sulla neve. Nei dintorni e in territori poco battuti, potrete partire alla volta di piacevoli ciaspolate (escursione con le racchette da neve) per esplorare i luoghi altrimenti inaccessibili durante i rigidi mesi invernali.
Questo e tanto altro ancora attende gli amanti degli sport sulla neve, non esitate a prenotare le prossime vacanze invernali in Val Venosta!
Il treno della Val Venosta: una moderna linea ferroviaria
Risale al 1° Luglio 1906 l’inaugurazione della prima ferrovia della Val Venosta. Oggi il treno che collega il centro di Merano a Malles è invece un moderno impianto inaugurato il 5 Maggio 2005. “Vinschgerbahn” è il nome del piccolo trenino, contraddistinto dagli sgargianti colori del logo dell’Alto Adige. Il treno della Val Venosta percorre 60 km offrendo ampie vedute sulle bellezze che caratterizzano Merano e i suoi dintorni; le ampie vetrate, il suo viaggiare lento e silenzioso offrono un’ampia visuale su questo angolo di Alto Adige.
Sono 18 le stazioni raggiunte dal treno della Val Venosta, tutte sapientemente ristrutturate, dove si è saputo conservare parte dell’antico splendore, integrato alle più moderne forme architettoniche. Piccoli edifici rurali, un prezioso patrimonio artistico e culturale che ricorda le origini della prima ferrovia. Strutture uniformi e armoniose circondate da paesaggi di prati verdeggianti, vigneti rigogliosi, castelli imponenti che affascinano i viaggiatori provenienti da ogni dove.
Il treno della Val Venosta è uno dei tanti esempi di mobilità in Alto Adige. Basti pensare al servizio di noleggio bicicletta presente in ogni stazione ferroviaria che consente ai cicloturisti di scendere dal treno ed esplorare la Val Venosta in mountain bike. Proprio nell’anno 2011 è nato il biglietto unico “Bikemobilcard”, grazie al quale è possibile utilizzare tutti i mezzi di trasporto integrato dell’Alto Adige per 3 o 7 giorni consecutivi, noleggiare la bici appena scesi dal treno o dall’autobus e riconsegnarla nella località che si preferisce.
Numerosi sono i vantaggi per chi sceglie di attraversare in treno la Val Venosta. Non vi resta che salire a bordo e iniziare subito ad ammirare uno dei paesaggi più straordinari nei dintorni di Merano.