Mostra Graffiti
Nel marzo 2025, il Museion inaugura una mostra fondamentale dedicata al rapporto tra graffiti e arte contemporanea. "Graffiti" è la prima esposizione istituzionale in Italia che esplora l’evoluzione dell’uso della pittura spray nell’arte, analizzando come il linguaggio visivo urbano abbia influenzato la pratica artistica in studio.
La mostra offre una nuova lettura dei graffiti, non solo come pratica "outsider", ma come una prospettiva privilegiata per osservare e vivere il paesaggio urbano.
Un viaggio attraverso 70 anni di creatività
Riunendo opere transdisciplinari realizzate nell’arco di 70 anni, "Graffiti" si concentra sull’evoluzione della pittura spray, dal suo utilizzo pionieristico negli anni ’50 e ’60, fino ai graffiti writing degli anni ’80 e alle pratiche contemporanee che ne hanno ereditato la vitalità.
Il percorso espositivo si sviluppa su 1.500 metri quadrati, distribuiti sui due piani principali del Museion, presentando opere chiave dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri, oltre a nuove opere site-specific.
Dalle origini all'arte contemporanea
La mostra parte dai lavori a spray degli anni ‘50 e ‘60 di artisti come Hedda Sterne, David Smith, Martin Barré, Dan Christensen, Carol Rama e Charlotte Posenenske. A questi si affiancano le opere su tela di leggendari graffiti writers come Rammellzee, Futura 2000, Blade e Lee Quiñones.
Una selezione significativa di opere degli anni ‘80 e ‘90 firmate da Lady Pink & Jenny Holzer, Martin Wong & LA2 e Keith Haring mostra come i graffiti abbiano dialogato con l'arte contemporanea, mentre artisti come Heike-Karin Föll, Michael Krebber e Christopher Wool portano la tecnica nel nuovo millennio.
Interessanti anche le interazioni più recenti: i graffiti digitali di Georgie Nettell, il fotogramma della pensilina di Patricia L. Boyd, i Patina Paintings di Karin Sander, oltre a nuove opere di Kunle Martins, WANTO e una produzione site-specific di N.O.Madski in dialogo con le sculture di KAYA.
Un paesaggio urbano in mostra
La seconda parte dell’esposizione si presenta come un paesaggio urbano vero e proprio. Qui troviamo opere che richiamano la vita di strada, tra cui i cestini e le centraline di Klara Lidén, il New Media Express di Josephine Pryde (un trenino in miniatura coperto di graffiti) e interventi urbani come la serranda scolpita di R.I.P. Germain, la parete-installazione di Matias Faldbakken e i calchi stradali di Alix Vernet.
Tra le installazioni, film e fotografie di Charles Atlas e Manuel DeLanda restituiscono la vitalità e il fermento della scena urbana.
Un progetto di ricerca innovativo
"Graffiti" inaugura il nuovo progetto di ricerca a lungo termine del Museion, incentrato sulle forme di resistenza gentile e sull’arte come pratica sociale e urbana.
La mostra è co-curata dall’artista e archivista newyorkese Ned Vena (Boston, 1982), il cui background come graffiti writer e il rigoroso studio della storia dell'arte si riflettono nell’approccio multidisciplinare dell’esposizione.
Non perderti un’occasione unica per esplorare il mondo della street art!
Per maggiori informazioni consulta il sito ufficiale del Museion di Bolzano.