Fondazione Antonio Dalle Nogare

La Fondazione Antonio Dalle Nogare promuove l’arte contemporanea, come strumento di dialogo con l’architettura, l’innovazione e la ricerca artistica ed è un mezzo per stimolare la partecipazione del pubblico.

La casa è scavata nella roccia di porfido: l’arte e architettura si compongono e danno vita ad un luogo coinvolgente e suggestivo. La posizione geografica, il contesto naturale e l’influenza di artisti internazionali la rendono unica.

Il progetto della casa è dell’architetto Walter Angonese, affiancato dal collega Andrea Marastoni. La scelta condivisa è di dar vita ad un edificio in cui la dimensione domestica e quella museale possano convivere in modo che i visitatori si sentano benvenuti.

Si scava nella roccia per far spazio alle superfici che diventeranno le sale espositive, gli uffici e la biblioteca, insieme alle stanze ad uso privato. Il porfido estratto dalla montagna viene lavorato in modo che ritorni nella sua sede originaria, ma questa volta modellato sulla forma della casa-museo.

Uno dei punti di maggior interesse per la Fondazione è la biblioteca. Qui si trovano raccolti e catalogati oltre 1200 volumi di arte contemporanea consultabili in loco da studenti, insegnanti, curatori, artisti e chiunque ne abbia interesse.

Fondazione Live

La Fondazione Antonio Dalle Nogare invita il pubblico ad una lunga serata (un venerdì al mese) durante la quale le mostre in corso presso la  Fondazione vengono interpretate da varie personalità dell’arte contemporanea.
Per l’occasione, l’intera collezione rimane aperta al pubblico con orario continuato dalle 17.00 fino alla conclusione dell’evento serale.
Come ogni venerdì inoltre, la Fondazione offre una visita guidata gratuita alle mostre in corso alle ore 18.00: non è necessaria prenotazione.

Visitare la Fondazione

La visita alla Fondazione è possibile nei seguenti giorni e orari:

Venerdì dalle 17.00 alle 19.00
Sabato dalle 10.00 alle 18.00

Da martedì a giovedì su appuntamento scrivendo a  visit@fondazioneantoniodallenogare.com 

Il numero massimo dei visitatori per ogni visita è di 20 persone

La Fondazione offre visite guidate gratuite nei seguenti orari:
Venerdì alle 18.00
Sabato alle 11.00

Durata della visita: circa 1 ora.

Ingresso gratuito


Ecco un elenco delle tematiche collegate:
Bolzano
Musei

Luoghi da vedere, punti da visitare e storia del capoluogo

Scopriamo insieme la storia, la natura e le cose da vedere della città capoluogo dell'Alto Adige.

Storia, cultura e paesaggio ai piedi delle Dolomiti

Bolzano, la città dai mille volti e dalle mille culture, capoluogo di una regione tanto piccola e al contempo tanto vasta. Innovativa ma profondamente connessa alle antiche tradizioni, moderna e industrializzata ma al tempo stesso rispettosa di usi e consuetudini di un tempo. Adagiata in un'ampia conca, nel punto in cui confluiscono la Valle Isarco, la Val Sarentino e la Valle dell'Adige, Bolzano occupa quel territorio da sempre considerato punto di frontiera fra l'Italia e il mondo germanico. Non a caso è spesso soprannominata "Porta delle Dolomiti". La catena della Mendola, l'altopiano del Salto, il Renon e il monte Pozza sono le principali vette che circondano la città; il Talvera, l'Isarco e l'Adige i principali corsi d'acqua che la attraversano. Un'ampia  varietà di paesaggi, tutti racchiusi in un piccolo centro urbano (se paragonato alle altre città italiane) che conta poco più di 100.000 abitanti.

Adagiata a 265 metri s.l.m., Bolzano ha origini preistoriche, sebbene il suo centro storico sia nato intorno a XII secolo d.C.. Rinomata città di incontri sin dall'antichità, dove scambi culturali e commerciali hanno da sempre favorito la perfetta convivenza di mercanti tedeschi e italiani. La sua espansione e il suo sviluppo derivano proprio dalla favorevole posizione geografica, meta ambita già per i primi commerci e fiere medievali.

Cresciuta nel corso nei secoli, Bolzano ha saputo distinguersi ben presto dal punto di vista architettonico e urbanistico tanto da diventare una delle città più organizzate e strutturate non solo dell'Alto Adige ma dell'intera nazione. Barocco, Rococò, Neo Gotico, Neo Romanico così come numerose forme che richiamano lo  Jugendstil, rappresentano solo alcuni degli stili architettonici rintracciabili nell'intero tessuto urbano. In più, la forte influenza subita in epoca fascista, il cui più evidente simbolo è senza dubbio il Monumento della Vittoria, rendono Bolzano diversa ad ogni angolo.

Considerata da molti la città più fredda d'Italia, Bolzano in realtà raggiunge temperature molto alte durante la calda stagione. La sua posizione geografica, circondata da montagne, il suo clima secco e solo raramente interessato da nebbie e foschie, le consentono di avere estati precoci e durature. Non è un caso se la città offre numerose opportunità per il tempo libero all'aria aperta. Le sole piste ciclabili che la attraversano in lungo e in largo, le piscine, i campi da gioco, i sentieri escursionistici, oltre a quel salotto culturale che è il suo centro storico, riescono ad attirare una grande varietà di turisti.

Piazza Walther, piazza delle Erbe, piazza della Vittoria, la via dei Portici, la Chiesa dei Francescani, il Duomo a S. Maria Assunta, l'arte in tutte le sue forme si presenta con invidiabile splendore; e poi gli estesi prati del Talvera, quasi a voler invadere il centro storico, offrono frescura e quiete a quanti nei week end o dopo lavoro vogliono ritirarsi in piacevoli passeggiate.

Così si presenta Bolzano al turista proveniente da ogni dove, così si smentisce una volta per tutte quel famoso detto "Vier Bozner, fünf Tische" (quattro bolzanini, cinque tavoli)  che vuole descrivere il capoluogo altoatesino come una città chiusa e poco ospitale. In realtà, le sue diverse etnie,  le sue lingue e le sue religioni descrivono alla perfezione uno dei melting pot più riusciti d'Italia.

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Castel Roncolo a Bolzano, un meraviglioso maniero illustrato

Castel Roncolo (ted. Schloss Runkelstein) rappresenta una preziosa eredità presente nella città di Bolzano. Esso fu costruito nel 1237 e racchiude ancora numerosi affreschi, grazie ai quali è stato possibile conoscere lo stile di vita e i costumi dell’epoca. Non a caso è conosciuto con il toponimo di “maniero illustrato”, poiché i numerosi affreschi raccontano, di stanza in stanza, scene di vita quotidiana, sport e intrattenimenti di corte tipici del 1300. La sua costruzione fu commissionata dai signori di Vanga: i fratelli Beraldo e Federico. La sua posizione, su uno sperone di roccia, serviva a controllare la strada che dalla città portava all’interno della Val Sarentino.

Castel Roncolo, un antico castello sulla montagna sopra a Bolzano

Il suo interno, suddiviso in stanze, descrive la vita di corte e i passatempi preferiti della nobiltà dell’epoca.

Il nostro percorso all’interno di Castel Roncolo ha inizio con la “sala delle coppie” dove è possibile ammirare la scena del torneo alla mazza. I cavalieri sono armati con delle pesanti mazze da guerra in legno e si esercitano in questo sport pericoloso che, tuttavia, non era pensato per ferire o per uccidere ma solo per divertire le giovani dame. Il nome “sala delle coppie” deriva dalla presenza di alcune coppie poste immediatamente sotto la scena del torneo.

La “sala del torneo” si trova al terzo piano e raffigura un torneo alla lancia. I fautori della nobiltà dell’epoca sono raffigurati in un bosco mentre giocano con la palla. Le figure snelle e con abiti fasciati descrivono perfettamente la moda gotica. Sulla parete destra dame e cavalieri si intrattengono in una danza elegante sfoggiando vestiti lussuosi.

Nella “sala degli stemmi” (anticamente detta “sala dei giochi”) sono raffigurati stemmi antichi di nobili casate. Questa stanza purtroppo non si è conservata perfettamente come le altre, a causa dei suoi affreschi eseguiti a secco, ovvero sull’intonaco asciutto.

La “stua da bagno” riporta affreschi che risalgono alla fine del 1300 inizio 1400 ed è quella meglio conservatasi nel tempo. Il suo soffitto conserva ancora il legno originario dell’epoca con pitture blu e stelle gialle. Qui è possibile ammirare immagini di drappeggi con stoffe pregiate decorate con cervi ed aquile, una lunga fila di arcate e lo stemma della famiglia Vintler. Ancora oggi non è chiaro a cosa servisse la stua da bagno, gli ultimi studi riconducono all’ufficio del castello.

Il “mezzanimo” era invece l’antica sala dei cavalieri dove sono ancora visibili tracce di una finestra con arco romanico. Al di sopra di essa un affresco scoperto solo di recente e risalente al 1390.

Tra le stanze più importanti è certamente da annoverare la “sala di Tristano e Isotta” che racconta una delle storie d’amore più belle del medioevo . Le singole scene non sono suddivise ma si susseguono in continuità lasciando, tra un’immagine e l’altra, solo alcuni elementi di paesaggio.

La “sala di Garello” è raffigurata con scene tratte dal romanzo “Garello di Vallefiorita”. Il suo autore era chiamato “Il Pleier” che realizzò l’opera nel 1230. Purtroppo con il crollo della parete, avvenuto nel 1868, l’affresco è stato seriamente danneggiato.

La “casa d’estate” fu costruita tra il 1390 e il 1393 ed era la residenza estiva della famiglia Vintler. La sua particolare forma architettonica si trova raramente nei castelli dell’epoca tardo-medievale mentre sono piuttosto comuni nei castelli di città. Particolarmente importanti sono le “Triadi” presenti al di sopra della balaustra e che rappresentano gruppi di tre personaggi storici.

Infine la “cappella del castello” era originariamente a due piani, solo nel 14° secolo, la parte superiore venne adibita a luogo abitativo. Purtroppo tra il 18 e il 19° secolo essa venne utilizzata come ripostiglio e i suoi affreschi vennero seriamente danneggiati. Ciò che oggi si può ancora ammirare sono le immagini che ritraggono Santa Cristina di Alessandria presenti sulla parete occidentale.

Castel Roncolo può essere raggiunto in macchina o con un comodo autobus gratuito che da Bolzano (partenza da Piazza Walther) conduce direttamente al castello.

Orari di apertura:
dal martedì alla domenica
ore 10:00 – 18:00

 

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Bolzano
Castelli & Fortezze

Il Duomo di Bolzano dedicato a Maria Assunta

Il Duomo di Bolzano rappresenta uno dei simboli più importanti della città, dedicato a Maria Assunta. Il suo edificio è stato realizzato nel 1300 in stile romanico e gotico. Esso rappresenta la perfetta fusione fra la cultura nordica e rinascimentale.

I lavori di costruzione iniziarono sui resti di un tempio paimleocristiano. Furono gli architetti Martin e Peter Schiche i principali fautori degli interventi architettonici. Questi realizzarono il rivestimento in marmo e la porticina del vino, tra le più belle dell’intero Tirolo. Il campanile, alto 65 metri, fu disegnato invece da Burkhard Engelberg di Augusta e fu completato nel 1517 da Hans Lutz von Schussenried.

Il Duomo di Bolzano, esteso su tre navate, è uno dei primi esempi architettonici di “chiesa a sala”, che non prevede cioè la sopraelevazione della navata centrale. Anche l’interno del Duomo, così come la struttura esterna, descrivono perfettamente il profondo contrasto fra lo stile gotico e rinascimentale.

Il Duomo di Bolzano è ricco di capolavori artistici capaci di sedurre anche il visitatore più esperto. Tra questi è certamente da annoverare il pulpito, realizzato in stile gotico dallo stesso Hans Lutz von Schussenried. I rilievi raffigurano i 4 padri della chiesa cristiana: S. Agostino, S. Gerolamo, S. Gregorio Magno e S. Ambrogio. Merita certamente una visita il Tesoro del Duomo, fra i più ricchi inventari di corredi sacri presenti nel Tirolo e risalenti all’età barocca. Altrettanto ampia è inoltre la raccolta di pregiati oggetti d’oro del XVIII sec.

Il Duomo di Bolzano si trova nelle immediate vicinanze di Piazza Walther ed è aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17. Il Museo del Tesoro è aperto invece dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.

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