Cascate, laghi, ghiacciai alla scoperta del Parco naturale di Tessa

Questa area protetta si estende fra la Val Passiria a est e la Val Senales ad ovest, e comprende l’intero gruppo Tessa, con l’elemento caratteristico che è l’acqua in tutte le sue forme: in forma solida con i ghiacciai, o in versione ripida verticale, con le strepitose cascate di Parcines, ma anche nella sua forma più classica per la montagna, il lago, come quelli di Sopranes. Nei suoi oltre 33.000 ettari questo parco permette di vivere in modo immersivo la grande varietà paesaggistica, faunistica e climatica, attraverso sentieri e scenari che tolgono il fiato per quanta bellezza arrivi a chi li visita.

Fra marmo e ghiaccio, le rocce si tingono di bianco e rosso

Il terreno e le rocce in alto sulle cime in questo parco hanno una caratteristica: una è la grande presenza di marmo, prevalentemente granitico, che varia dal colore rossastro a quello più chiaro. La seconda sono i ghiacciai che conferiscono alla montagna scenari dove il tempo sembra sospeso, e la lucentezza del ghiaccio colpita dai raggi solari regala ai visitatori la magia antica della montagna. In particolare, bisogna ricordare che tutta l’area del parco durante l’era glaciale era coperta dai ghiacciai, di cui oggi il più noto di tutti è il Niederjoch, il più grande dell’intera area protetta. Il ghiaccio è un elemento che ha fortemente segnato questa zona, e una delle prove più evidenti è il ritrovamento della mummia del neolitico Otzi, rinvenuta proprio sul monte Similaun, dove il ghiaccio l’ha conservata per più di 5.000 anni.

Cascate di Parcines, spettacolo dell'acqua

L’altezza da cui l’acqua fa il suo volo è ben 97 metri, la più alta della regione. Nelle stagioni di scioglimento o di grandi piogge si arriva anche a 6.000 litri di acqua al secondo. I colori che sprigionano i suoi getti attraversati dai raggi del sole creano effetti arcobaleno che spesso circondano l’intera cascata. Per poter godere appieno di questi scenari, il consiglio è quello di raggiungerla attraverso un bel sentiero di 8 Km, di media difficoltà, che permette di arrivare ai piedi della cascata.

I laghi glaciali di Sopranes

Fra gli elementi naturali che più danno identità al parco ci sono sicuramente i Laghi di Sopranes, sono ben 10 e nell’insieme formano il più grande gruppo di laghi in alta quota nell’arco alpino. La loro formazione è glaciale, e a vederli dall’alto con la luce del sole che si riflette, sembrano grandi occhi luminosi diffusi in questa parte orientale del Gruppo Tessa. Colori e dimensioni variano; il più grande è lungo 1 Km e largo 300 metri, si tratta del Lago Lungo; effetto diverso per il secondo lago più grande di tutti, che è il bellissimo Lago Verde, come suggerisce il nome, il suo colore riflette anche la vegetazione che lo circonda nonostante la grande presenza di roccia. Essendo laghi formatesi per via anche di piccole formazioni di ghiaccio disciolte nel tempo, alcuni sono molto piccoli, come per il Lago di latte. Ciascun specchio d’acqua ha un suo forte impatto visivo, per questo consigliamo di intraprendere le escursioni che permettono di visitarli tutti, anche se il cammino è da ritenersi difficile, la bellezza che regala fa svanire ogni fatica.

In cammino dentro il Parco

Fra cascate e laghi, i sentieri da intraprendere per scoprire l’area protetta sono davvero tanti. Fra quelli che permettono di vedere gran parte della bellezza della natura c’è sicuramente l’Alta Via di Merano. Si tratta di un percorso circolare tutto intorno al Gruppo Tessa, di circa 95 Km. Generalmente chi riesce a compierlo nella sua interezza lo divide in più giorni, attraverso varie piccole tappe. Il punto più alto del cammino è il Passo Gelato a 2.895 m, e fra le tante meraviglie che si possono ammirare c’è la vista panoramica sulle Alpi Sarentine nel tratto sud del cammino.

Un altro percorso che fa vivere sia la parte fatta di alpeggi, ma anche quella più rocciosa del parco, è il percorso ad anello che da Belprato fa arrivare al Seeber See (Lago dell’Alpe). Il percorso di quasi 8 Km di lunghezza totali, permette al quarto chilometro, di avvicinarsi in modo facile per tutti al suggestivo lago dell’Alpe, le cui acque color cobalto fanno da specchio alle cime del Monte Scabro (2.926) e del Monte Re (3.050 m.), uno spettacolo a cielo aperto.

Menzione a parte per il percorso naturalistico in Val Senales, che lungo 5 km, attraverso installazioni informative ed interattive, spiega la fauna del posto, racconta il mondo dell’agricoltura della zona e narra le storie e leggende della tradizione. Il punto di partenza è il parcheggio del Maso Vorderkaser.

La vita dentro l’area protetta

Gli abitanti del parco hanno trovato in questo habitat particolarmente diversificato, il loro ambiente ideale. È il caso di rettili come l’aspide, che proprio grazie al clima asciutto lunghe le pendici, si trova spesso in alta quota, insolito per una specie che predilige le basse altitudini. Sempre nelle zone più alte sono presenti stambecchi, camosci e marmotte. L’avvistamento di molte specie di uccelli è inoltre un ottimo motivo per chi ama il birdwatching. Il parco infatti è casa per picchi, aquile reali, falchi e per la tottavilla e il calandro.

Ma anche la varietà della vita del mondo vegetale è assai ricca e affascinante all’interno dell’area protetta. Nelle zone più asciutte si è formata una vegetazione arbustiva, fatta di ginepri, che anche nelle zone più rocciose colorano di verde la montagna. Al di sotto dei mille metri, dove lo scenario diventa più umido troviamo abeti bianchi e faggi. In zone meno umide invece sono presenti molte querce, castagni, betulle. Inoltre, anche sui pendii più irti è possibile vedere il larice, che grazie alle sue forti radici, è in grado di rafforzare il terreno in zone che altrimenti vivrebbero maggiore fragilità.

Centro visite a Naturno, viaggio verso l’acqua

Il centro visite del Parco naturale Gruppo Tessa si estende in un percorso all’interno di un’area di ben 600 mq, nella quale il comune denominatore è l’elemento chiave dell’intero parco: l’acqua. All’interno dell’edificio i visitatori si troveranno in vari spazi espositivi che affrontano in modo capillare gli elementi del parco, dai ghiacciai, alle rocce in cima, fino alle diverse aree come quelle asciutte e gelide a quelle piovose. Non possono mancare esposizioni dedicate agli animali, ma anche alle varie tecniche di agricoltura dei masi, dove l’irrigazione anche attraverso i Waal hanno giocato nel tempo un ruolo centrale. Le installazioni in alcuni spazi diventano interattive e multimediali, permettendo per esempio di vedere gli effetti di una valanga di fango. Il centro visite è stato rimodernato proprio agli inizi del 2024, e la sua visita permette di avere una fondamentale panoramica di quello che il visitatore troverà poi disseminato all’interno del parco.

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