Il Massiccio del Sella fra sport, natura da ammirare e racconti
Il massiccio montuoso del Sella si estende su quattro passi dolomitici: Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi e Passo Sella e vanta una delle vette più alte della regione, la Piz Boè. È un luogo dove la natura permette di vivere lo sport sia in estate che in inverno, con il Sellaronda. Ma ha molto da far scoprire anche con escursioni che portano sulle sue vette e per scoprire i laghi vicini. Inoltre, per chi ama i racconti, vi sono molte leggende che ne amplificano il fascino durante l’esplorazione.
Geologia di un antico atollo
Come spesso capita nella storia geologica delle Dolomiti, anche questo gruppo montuoso ha una storia geologica che parte dai tempi in cui era un atollo, nel Triassico. Una parte di quella che vediamo oggi infatti emergeva dalle acque e dai vulcani che eruttavano. Solo nel periodo carnico i vulcani vicini smisero di essere attivi, e grazie all’azione marina l’argilla si depositò aggiungendosi ai sedimenti vulcanici precedenti. Ciò che vediamo oggi, la sua forma tipicamente arrotondata, e anche gli strati di roccia vulcanici e marini, sono l’affasciante risultato di questo percorso geologico.
Le cime Piz Boè, Sass Pordoi e Cima Pisciadù
Il massiccio Sella è contraddistinto da varie cime che superano i 2900 metri e in particolare dalla Piz Boè, che arriva a 3.152 metri. Raggiungerne la cima è possibile percorrendo gran parte del dislivello utilizzando la funivia dal Passo Pordoi. Inoltre, una volta saliti c’è l’ottimo rifugio Boè, che permetterà di rifocillarsi. Altro tipo di scenario quello del Sass Pordoi, a 2.950 metri di quota, considerato una vera e propria terrazza sulle Dolomiti, vista la sua forma piatta in cima, e le sue pareti a strapiombo. Anche qui, l’omonima funivia e il sentiero 627 permettono di raggiungerne la vetta. Menzione particolare per la cima Pisciadù, a 2.985 metri, che permette di essere ammirata dall’omonimo lago ai suoi piedi, ma anche di raggiungerne il rifugio nelle vicinanze.
Escursioni sul gruppo del Sella
Il massiccio ha un’estensione ragguardevole: da nord a sud è lungo circa 7 chilometri, mentre da est a ovest 9,5 km. In questa superfice si sviluppano vari sentieri che permettono di conoscere il gruppo e la natura che lo caratterizza. Fra le escursioni più panoramiche c’è il sentiero Bindel. Si parte prendendo la funivia da Canazei e si scende alla stazione a monte Belvedere a Col de Ross. Da lì si seguono le indicazioni per Rifugio Fredarola. Da lì inizia il sentiero Blindel, seguendo la segnaletica per rifugio Viel de Plan, il panorama in questo tratto è da togliere il fiato. Da lì il sentiero diventa in salita e si addentra nella parte boschiva, fino ai piedi della Marmolada. Un altro sentiero ricco di scorci e dalla destinazione molto suggestiva è senza dubbio quello partendo da Canazei, in un totale di 2,6 chilometri porta alle cascate basaltiche di Mortic. Il dislivello non è proibitivo (293 metri) e il cammino non presente particolari difficoltà, anche se il periodo migliore per attraversarlo va da maggio a ottobre. Per l’inverno capitolo a parte per il noto Sella Ronda, che permette di fare un intero giro intorno al gruppo, stando con gli ai piedi.
La ninfa del massiccio Sella
Il luogo già di per sé così incantato, non poteva non avere anche una storia leggendaria ricca di fascino. La protagonista è una ninfa bellissima che viveva sotto le rocce del Pisciadù, e pur cercando di vivere senza essere avvistata, un giorno la vide un contadino, e innamorandosene le chiese di sposarlo. Lei acconsentì ma alla condizione che lui mai avrebbe dovuto toccarla con il dorso della mano, altrimenti sarebbe scomparsa. I 2 si sposarono ed ebbero figli, ma un giorno il contadino, nel tentativo di toglierle una mosca che le gironzolava intorno, la sfiorò con il dorso della mano. Da quel giorno non si vide più, scomparendo fra i monti e fra le lacrime della ninfa.