Il cangiante lago di Carezza, dai mille colori arcobaleno
Questo bacino alpino naturale si trova in Val d’Ega , nel comune di Nova Levante, a 1534 metri, proprio vicino al massiccio di Latemar, il quale si specchia sul lago creando un effetto visivo emozionante. Una delle caratteristiche che più lo identificano, è proprio la presenza dei colori accesi, per i quali, in lingua ladina, prende il nome di “Lec de Ergobando”, esaltando proprio i colori arcobaleno di cui sono caratterizzate le sue acque.

Il cambiamento delle sue acque
Definire i numeri di questo bacino è una cosa non semplicissima, visto che i suoi unici emissari sono le sorgenti sotterranee. Proprio in virtù di questo in inverno tende a ridursi di molto la sua estensione, e addirittura in alcuni periodi particolarmente rigidi, raggiunge una profondità di appena 6 metri. Diversamente in estate il lago tende ad aumentare i suoi livelli, e infatti raggiunge i 17 metri di profondità massima, e in quel periodo arriva a 290 metri di lunghezza e 137 di larghezza. È un lago dalle temperature bassissime, basti pensare che ad agosto si registrano 13 gradi. Ma in ogni caso il delicato equilibrio delle sue acque e l’ambiente intorno, hanno obbligato le autorità a vietare la balneazione, e proprio per preservarne l’habitat delle sue rive, è presente una recinzione che evita il passaggio sulla spiaggia. Nell’andare a visitare questa riserva naturale protetta si capisce subito il perché di tanta premura, visto che si tratta di un luogo che sembra uscito da un racconto fantasioso.
La sua formazione e la natura intorno
Tutto intorno al lago sono presenti abeti rossi, che creano un vero e proprio anello attorno allo specchio d’acqua. In origine però i laghi della zona erano tre: il lago di Sopra, di cui rimane uno stagno stagionale, e il Lago di Mezzo, anch’esso poco visibile e in base alla stagione. La ragione di questo ridimensionamento è una frana dello Schenon, avvenuta intorno al 1800, che portò poi di fatto come protagonista unico di questo bacino, il Lago di Carezza.
Il lato escursionistico del lago
Il lago seppur non balneabile, offre tuttavia una serie di sentieri che partono direttamente dal posto, ma anche alcuni da fare nelle vicinanze. Il primo ed irrinunciabile è il giro intorno ad esso. Il giro in sé può essere fatto nella sua forma più facile e ridotta, ovvero seguendo la segnaletica gialla che parte proprio dal parcheggio del Lago. La distanza è di 1,3 chilometri e in meno di 20 minuti si riesce a fare l’intero giro godendo di ciascun scorcio dai diversi punti di vista. Ma c’è anche la possibilità di fare un giro ad anello intorno molto più lungo, di 5,5 chilometri, nei quali partendo dal parcheggio del lago si arriva a camminare sul lato sinistro del lago, per poi proseguire lungo il sentiero 11 che porta al centro di Carezza. Per il ritorno basterà seguire le indicazioni per ritornare al parcheggio del lago da cui si è partiti.
Ma le escursioni non riguardano solo il giro del lago, ma si spingono verso l’esplorazione del bosco vicino, in particolare se si ha la curiosità di conoscere il vecchio lago di Mezzo, si può fare un cammino di 30 minuti, e arrivati al punto il cui il bosco si apre, si giunge al piccolo specchio d’acqua. Per chi invece vuole spostare l’asticella ancora più in alto, si può intraprendere il cammino che da Nova levante porta al lago di Braies. Un percorso di 10 chilometri che con 515 metri di dislivello rappresenta un cammino impegnativo. Si parte dal Centro Protezione Civile di Nova Levante e seguendo il sentiero 10A si arriva al Lago. Per il ritorno si segue la segnaletica 7, che permette di attraversare il cammino storico “Herrensteig”.
La ninfa immersa nel bacino
Un lago così altamente fiabesco per colori e aspetto boschivo, ha richiamato una leggenda bellissima che ne spiega la formazione. La storia racconta di una ninfa del lago di nome Odina, così bella che lo stregone del Latemar si innamorò, e per rapirla fece apparire un arcobaleno proprio sopra al lago. La ninfa fu subito attirata, ma vedendo lo stregone scappò via, facendo scaturire l’ira dello stregone che spezzò l’arcobaleno in mille pezzi, gettandolo nel lago. Secondo la tradizione è questa la ragione dei mille colori del lago. Proprio in virtù di questa fantasiosa storia, dentro il lago, adagiata su uno scoglio che emerge, vicino alla riva, è presente la statua di una figura femminile che rappresenta proprio la bellissima Odina.
Nei Dintorni
È possibile anche integrare la visita al bacino, con altre attività che si possono fare proprio nelle immediate vicinanze. Una è senza dubbio la possibilità di visitare il Latemar, che si specchia proprio sul lago arcobaleno, e che permette attraverso sentieri tematici, percorsi in bici e parchi per bambini, di far vivere tutto il fascino di questa montagna. L’altro gigante di pietra che si specchia sulle sue acque è il Catinaccio , altra montagna che fra escursioni, piste e panorami può essere raggiunta dal lago, per vivere la dimensione delle dolomiti con i due elementi più caratteristici: la roccia e le acque pure. Un'altra attività che permette di godere di una tradizione che già la nobiltà austriaca aveva sul finire dell’800, è quella di andare al Golf Club Carezza, a 1600 metri, con ben 9 buche e un dislivello di 200 metri, presso il Passo Carezza. In inverno, un’altra attività vicino al lago è data dalla presenza della ski area di Carezza, che permette di godere di ben 40 chilometri di piste per tutti i livelli di difficoltà, 1 snowpark, 7 km di pista da fondo e 2 piste da slittino.
Come ci si arriva?
Per raggiungere questo gioello della natura in auto, bisognerà prendere l’autostrada A22 del Brennero ed uscire a Bolzano Nord, e successivamente seguire le indicazioni prima per La Val d’Ega e successivamente per Nova Levante, che permetterà di giungere proprio alla strada che porta al Lago. Non ci sono particolari criticità circa il parcheggio, visto che ne sono presenti ben tre a pagamento.
Se invece si preferisce dare una mano all’ambiente e avere meno impatto possibile nell’andare a visitarlo, quella dell’autobus è la scelta giusta. In particolare, dal capoluogo è presente la linea 180 che porta direttamente al lago senza stress.