Il castel Rafenstein
Il castel Rafenstein, noto anche come castel Sarentino, è un maniero diroccato, collocato a sud-est di San Genesio. Le sue rovine, aggrovigliate a una fitta vegetazione, testimoniano il lento trascorrere del tempo e sovrastano la città di Bolzano, verso nord-ovest.
Il castel Rafenstein fu edificato nel XIII secolo dal vescovo di Trento, Friedrich von Wangen, con lo scopo di controllare gli scambi commerciali tra settentrione e meridione. Nel XIV secolo furono aggiunti un serraglio, un’ala posta a sud e una torre collocata all’ingresso. Nel corso del medioevo e fino all’inizio dell’età moderna, il maniero continuò a rivestire un ruolo importante, dovuto alla sua ubicazione favorevole, che permetteva di dominare anche la via commerciale che univa Bolzano e San Genesio.
Nel corso dei secoli il castel Rafenstein vide l’avvicendarsi di diversi possessori, fino all’arrivo, agli inizi del Seicento, dei signori di Wolkenstein, che mantennero la proprietà della dimora fino agli inizi del XIX secolo. Poi la struttura cadde in rovina.
Tra i diversi membri della casata Wolkenstein che abitarono il castello, vi fu Marx Sittich, che fra queste mura trovò l’ispirazione per redigere la sua rinomata opera, intitolata “Landesbeschreibung von Tirol”, che si occupa di descrivere il territorio tirolese.
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San Genesio e l'altopiano del Salto
Per quanti vogliono godere del panorama mozzafiato sulla città di Bolzano, allora San Genesio è sicuramente una delle località dell'Alto Adige da raggiungere. Situato sull'altopiano del Monzoccolo e baciato dal sole per buona parte dell'anno, San Genesio si affaccia sul capoluogo altoatesino da cui dista circa 10 km, offrendo tranquillità e aria salubre nelle brevi e fresche estati di montagna. San Genesio è situato infatti a circa 1000 metri s.l.m. e il suo paesaggio naturalistico è conosciuto anche grazie all'altopiano del Salto. Quest'ultimo è interessato da una ricca vegetazione in cui estese praterie, preferite dagli splendidi cavalli avelignesi tipici della zona, si alternano a una fitta zona boschiva, costituita prevalentemente da larici.
Il Salto è meta escursionistica sia d'estate che d'inverno: se durante la calda stagione esso offre piacevoli momenti di relax lontano dal caos e dall'afa di città, d'inverno è destinazione preferita da quanti desiderano praticare lo sci di fondo, o partire alla volta di tranquille escursioni sulla neve. Paesaggi altrettanto affascinanti si presentano in autunno e in primavera, quando l'altopiano del Salto offre quell'invidiabile varietà di colori che meglio descrivo il cadere delle foglie o lo sbocciare dei fiori..
San Genesio può essere raggiunto attraverso l'omonima funivia, costruita nel 1937 e un tempo unico mezzo di collegamento con la città di Bolzano. La stazione di partenza si trova nelle immediate vicinanze di Castel Roncolo. Da qui, in soli 9 minuti, oltre ad apprezzare il più esclusivo dei paesaggi che tende lo sguardo sul lago di Caldaro, sui castelli di Appiano e sulle cime innevate delle Dolomiti, consente di raggiungere San Genesio e il vicino altopiano del Salto.
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Le rovine di Castel del Grifo a Terlano, meglio conosciuto come “Castel del Porco”
Risale al 1159 il primo documento scritto in cui si parla di Castel del Grifo, abitato all’epoca dai Signori di Morit che detenevano il potere sulla contea di Bolzano. Quando il casato non ebbe più discendenti, il castello divenne di proprietà del vescovo di Trento che successivamente lo donò ai conti di Appiano. Numerosi spiacevoli eventi hanno interessato la vita del castello e altrettanto numerose le volte in cui esso è stato distrutto e poi ricostruito. Tali vicende si sono verificate nei decenni in cui il Tirolo era interessato da lotte di potere contro il duca Federico d’Asburgo, detto il “Tascavuota”, al quale era stato affidato l’intero territorio. Uno dei principali ribelli a guidare l’insurrezione era Guglielmo di Starkenberg. La leggenda narra che durante l’assedio venne lanciato da un torrione del castello un porco ripieno sebbene i viveri iniziassero a scarseggiare. È per la stessa ragione che oggi, Castel del Grifo, è conosciuto con il nome di “Castel del Porco”. Successivamente un altro piccolo gruppo di ribelli tentò di assediare il castello. Tra questi vi era anche il poeta Oswald von Wolkenstein. Il castello in generale non godeva di buona fama, persino le località limitrofe quali Cologna, San Giorgio, San Genesio così come buona parte della Val d’Adige erano considerate poco sicure.
Da alcuni scavi archeologici effettuati nella zona, risulta che i dintorni di Castel del Grifo erano abitati già in epoca neolitica. Ulteriori insediamenti circondavano la zona nell’età del ferro e in epoca romana. Proprio in questo luogo inoltre, nel 700 d.C., sorse il primo ritrovo di culto cristiano. Attualmente vi è una chiesetta dedicata ai SS. Cosma e Damiano, si dice che al suo posto sorgeva all’epoca un tempio romano.
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